L’efficienza energetica oggi


Efficienza energetica e Attestato di Certificazione Energetica

Sono ormai parecchi anni che se ne parla, e dal settembre 2007, con l’introduzione dell’Attestato di Certificazione Energetica (ACE), è intervenuta una sorta di vera e propria rivoluzione nel campo delle costruzioni. I fabbricati dovevano rispondere a determinati requisiti in ordine alla capacità di gestire la quantità di energia che vi veniva immessa sia per il riscaldamento che, solo successivamente, per il raffrescamento, ovvero dovevano essere progettati e costruiti in modo da poter essere “certificati” sotto questo profilo, con limiti individuati e specifici, da tecnici competenti in materia.

I cambiamenti dopo la nuova normativa sull’efficienza energetica.

Non ci interessa oggi capire o meno la bontà della legge – non siamo giuristi o legislatori ma tecnici che operano sui fabbricati – che era diventata “obbligatoria” a seguito della Direttiva Europea, ma a più di 10 anni di distanza dalla sua introduzione la domanda che ci si pone è in ordine alla sua efficacia rispetto alla pratica costruttiva, ovvero:

Quali sono stati i mutamenti delle tecniche costruttive dopo l’introduzione della nuova normativa sull’efficienza energetica?

La stessa normativa ha in qualche modo inciso sulle buone pratiche dii cantiere?

II costruttori, ovvero coloro che materialmente mettono mano al mattone, al cemento, al legno, hanno compreso e agiscono in sincronia con ii dettami?

II progettisti, di ogni ordine e grado, sono stati in grado di far da tramite con le maestranze e con ii committenti delle nuove istanze dettate dalla normativa, e non solo da quella, ma soprattutto dallo “spirito” della stessa?

È doveroso, crediamo, fare anche qualche considerazione in relazione ai “numeri” con cui ci relazioniamo e li abbiamo desunti dal sito CENED (che sappiamo bene essere il referente ufficiale di raccolta dei dati per la regione Lombardia – regione che conosciamo meglio sotto il profilo che ci interessa anche perché è quella in cui sostanzialmente lavoriamo):

Dal 2007 ad oggi (aprile 2019) sono stati emessi circa 1.505.000 Attestati di Prestazione Energetica riguardante gli edifici (in Lombardia circa 18.000.000 di unità immobiliari dati istat 2011) che ne hanno dovuto fare richiesta per ogni ordine di motivazione – costruzione, ampliamento, vendita, locazione ecc.- e senza suddivisione di destinazione d’uso – residenza, industria, commercio ecc.

In termini di classificazione energetica si hanno questi dati: (fonte http://www.cened.it/classe alla data 30/04/2019)

Una rapida lettura, e parziale, dei dati ci porta a dire che dalla classe D alla G, con tutta probabilità si tratta di edifici già esistenti alla data di introduzione della legge mentre gli altri (A+ … C) sono fabbricati nuovi o che hanno subito un’importante ristrutturazione e anche in questo caso nasce una importante domanda:

Perché nei nuovi interventi (ristrutturazioni comprese) la stragrande maggioranza ha optato per arrivare al minimo consentito dalla normativa?

Solo il 10 % è nella classe di eccellenza ( A+- A) ma non per una sorta di tifo calcistico, ma perché è chiaro e alla luce del sole che lo scopo fondamentale della legge è fare efficienza energetica ai massimi livelli e non accontentarsi di rispettare i minimi. Una considerazione “puerile” ma comunque evidente è che se il massimo è virtuoso ci si accontenta del minimo, mentre se è imposto (tipo limite di velocità) si tenta di superarlo… (mistero insondabile dell’animo umano!!!)

Ma andiamo anche oltre, e sempre i numeri affrontiamo.

Cosa stabilisce la legge riguardo le sanzioni sulla certificazione energetica?


(fonte http://www.cened.it/accertamenti)

Gli accertamenti di primo livello e documentali sono appunto “documentali” ovvero c’è la verifica che i dati ci siano tutti (!?) e che siano “… in termini di ragionevolezza…”

(http://www.cened.it/accertamenti_cosasono) mentre l’accertamento con rilievo “ è volto a verificare la corrispondenza di alcuni dei dati di input al calcolo della prestazione energetica dichiarati dal certificatore, con il reale stato di fatto dell’edificio.”

Facciamo anche di questo schema una prima lettura:

1. non tutte le certificazioni sono “accertate”, nemmeno per il primo livello;

2. vengono verificate documentalmente circa lo 0,08% delle certificazioni presentate;

3. vengono verificate in sito (ovviamente a costruzione avvenuta e completata) circa 0.02 % delle certificazioni presentate.

Non stiamo a sindacare sui perché c’è questa situazione, sostanzialmente di mancato controllo, non siamo i garanti della normativa. Andiamo ancora oltre e sempre con i numeri; sempre sugli accertamenti e soprattutto quelli con sopralluogo.

Le rivoluzione sull’efficienza energetica: le nostre conclusioni.

A noi, impegnati da anni nella progettazione di fabbricati a basso fabbisogno energetico e nella divulgazione di buone tecniche di cantiere, resta questa impressione di scollamento, di notevole distanza fra le buone intenzioni (anche delle leggi) e la realizzazione di fatto. Troppo è lasciato agli artifici “matematici”, allo sfruttamento dei software per ottenere il risultato che sulla carta è quello ottimale ma che non trova riscontro nella costruzione.

E’ una lettura pessimistica? Non tiene conto di alcuni fattori fondamentali? C’è un altro mondo fatto di situazioni migliori? E’ legato alla storia regionale e in altre parti del territorio la situazione è diversa? L’efficienza energetica è un totem o un miraggio?

Fateci sapere…